INTERCEPTOR: ON THE EARLY DIAGNOSIS OF THE PRODROMAL STAGE OF ALZHEIMER DISEASE. THE PROGRESSION FROM MILD COGNITIVE IMPAIRMENT (MCI) TO DEMENTIA: THE ROLE OF BIOMARKERS IN THE EARLY INTERCEPTION OF PATIENTS TO WHOM PROVIDE FUTURE DISEASE-MODIFYING DRUGS.
Studio di coorte multicentrico longitudinale su un campione di 400 soggetti diagnosticati MCI al Centro per disturbi cognitivi e demenza (l’acronimo italiano è CDCD). I soggetti dovranno soddisfare i criteri “fondamentali” per la diagnosi di MCI come definito dall’Istituto Nazionale sui gruppi di lavoro dell’Associazione Invecchiamento-Alzheimer sulle linee guida diagnostiche per la malattia di Alzheimer. Lo studio recluterà i soggetti MCI, con l’obiettivo di confrontare le caratteristiche di base (cliniche e biomarker) tra il gruppo che progredirà dopo 2 e 3 anni fino alla diagnosi di AD e il gruppo che rimarrà stabile o ritornerà a una condizione normale. I soggetti MCI reclutati che passano a una demenza non AD saranno considerati separatamente. Endpoint Primario sarà stimare la percentuale di conversione in 3 anni a demenza di Alzheimer. Inoltre si valuterà il biomarcatore o l’insieme di biomarcatori in grado di prevedere con la migliore accuratezza possibile tale progressione e si validerà la piattaforma digitale per il trasferimento dati. Endpoints Secondari sono la stima del rapporto costi/benefici del biomarcatore o dell’insieme di biomarcatori in termini di previsione di progressione e di loro sostenibilità finanziaria, disponibilità sul territorio nazionale e non-invasività per i pazienti. Interceptor è finanziato da AIFA e Ministero della Salute.
